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Europe for dummies: un riassunto

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A cura di @Jules.

Nella prima puntata di chiediloahookii – Europe for dummies (qui trovate alcune infografiche che riassumono domande interessanti) abbiamo parlato principalmente di istituzioni, di procedimenti interistituzionali, di fonti e di gruppi di interesse.
In particolare ci siamo soffermati sulle istituzioni europee.
Cominciamo con il parlamento europeo: abbiamo parlato del “conflitto” fra interesse nazionale e interesse di partito e
del rapporto tra PE (avendo riguardo soprattutto alla sua composizione) e governance dell’Euro.

Ci siamo soffermati piú a lungo sulla Commissione europea. Abbiamo discusso come avvenga la scelta dei commissari, la loro indipendenza, in particolare su un’apparente incongruenza: se devono rappresentare l’interesse europeo, perché vengono scelti dai governi nazionali? Un aspetto relativamente nuovo è quello che riguarda l’influenza del Parlamento sulla composizione della Commissione: l’introduzione degli Spitzenkandidaten ha davvero influenzato gli equilibri del team del Presidente lussemburghese? E le novitá introdotte da Juncker avranno un impatto reale sulla produzione normativa a livello europeo?
C’é anche un accenno al Consiglio, proprio
qui in fondo.

Abbiamo poi approfondito il discorso su due organi poco conosciuti: i COREPER I e II.
Dopo aver coperto le istituzioni, abbiamo anche capito come riescano a mettersi d’accordo: bastava inventare i triloghi! Il segreto sta tutto nella loro composizione.

Il secondo capitolo è stato quello relativo ai procedimenti interistituzionali: diritto di iniziativa degli Stati membri quando si tratta della proposta di nuovi regolamenti e direttive, la procedura per la conclusione di accordi internazionali (ovviamente si è ampiamente parlato di TTIP: ma che poi, se non fosse un accordo internazionale puro?), degli accordi volontari.
Abbiamo fatto un po’ di chiarezza anche sulle fonti: i trattati e la loro revisione, le direttive e i regolamenti, gli atti delegati e di esecuzione. Un breve accesso è stato anche fatto al rapporto tra norme europee e diritto interno, con la teoria dei controlimiti.
Siamo infine arrivati ai temi “veramente caldi”: in sostanza, i soldi. Le istituzioni europeo come possono controllare e indirizzare la BCE? Con chi esattamente va a parlare il nostro PdC quando va a “contrattare piú flessibilitá nella prossima finanziaria” (in sostanza: che cos’è l”European economic governance”??
E legati a questioni di vil denaro non potevano mancare loro: i gruppi di interesse, le famigerate lobby. Che ruolo hanno e quanto contano? Cosa c’entra l’assimetria informativa fra esperti e amministrazione? Chi sono ma soprattutto, c’è trasparenza? Una normativa sul “legislative footprint” potrebbe cambiare le cose”?

Ci sono state anche delle domande “varie ed evenutali”: temi che non hanno magari sollevato grande dibattito, vista anche la natura tecnica e non politica della roobrica, ma che non erano meno interessanti. In particolare abbiamo parlato di equilibri di potere e di deficit democratico.


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